EXIT ENTER : STREET ART A FIRENZE
Firenze è il grembo in cui ExitEnter è nato.
Era il 2009, quando arrivai nella culla del Rinascimento per studiare all'Accademia delle Belle Arti. Abituato ai ritmi del piccolo paese da cui venivo, ritrovarmi in una grande città (che ora, mi rendo conto, non è poi così grande) fu, inizialmente, uno shock!
Ero in una città carica di arte, in ogni angolo era presente la traccia di artisti del passato ma sembrava non ci fosse modo di condividere la mia arte. Dipingevo un sacco in quel periodo: in accademia, in casa e ovunque andassi lo sketch book era sempre con me, ma la carta e la tela sembravano non bastare mai e più opere accumulavo più cresceva in me la frustrazione di non avere un pubblico. Questa frustrazione si intrecciò ad un momento difficile della mia vita; mi sentivo perso e non trovavo un senso alla mia vita e a quello che ne stavo facendo. È tra quei dubbi e domande esistenziali che nacque il mio personaggio.
Ero in cerca di risposte e soluzioni al mio malessere ma non ne trovavo e per scacciare i pensieri iniziai ad uscire la notte e girovagare con in tasca pennarelli o spray.
Avevo già disegnato e scritto sui muri, mi ero appassionato anni prima grazie ad alcuni amici che facevano graffiti e spesso mi ero trovato a dipingere sui muri dei posti abbandonati durante i free party che a quel tempo frequentavo e organizzavo.
In quei giri notturni iniziai a disegnare i primi omini; non mi rendevo ancora conto di avere appena trovato una soluzione a molte delle mie frustrazioni.
Le prime incursioni erano abbastanza solitarie e sporadiche, fino a che non ebbi la fortuna di partecipare ad una jam in un posto occupato dove spesso andavo a dipingere, il "Malborghetto". Lì conobbi altri ragazzi che, come me, avevano iniziato in quegli anni a dipingere e ad attaccare poster a Firenze.
Era l'autunno del 2013 e non ero più solo: James boy, 5074 e Stelle confuse, sono i primi artisti con i quali ho cominciato a scoprire la mia vera passione per l'arte di strada.
James boy, diventò il mio principale compagno di avventure notturne; dipingere in strada diventò per noi una terapia e allo stesso tempo una dipendenza; non c'era notte in cui non uscivamo a dipingere.
Ci conquistammo Firenze pezzo per pezzo e la città che inizialmente mi pareva così grande divenne un luogo che finalmente sentivo anche mio.
Il mio personaggio iniziò a prendere sempre più forma adattandosi ai vicoli di Firenze; nel giro di un anno conoscevo tutti i vicoli, ogni angolo e scorcio del centro storico e i suoi muri vecchi e vissuti continuano ancora oggi a ispirarmi.


